Concordato preventivo biennale
Viste le ultime disposizioni emanate dal Governo in data 4 10 2024, possiamo parlarvi del
Concordato preventivo biennale.
Cosa significa:
il concordato significa che si può proporre all’Agenzia delle Entrate un reddito tassabile per i periodi 2024 e 2025, maggiorato rispetto a quello dichiarato per l’annualità 2023, con una minima maggiorazione per anno di euro 2.000.
Per i contribuenti in regime forfettario vigono disposizioni particolari e possono concordare in via sperimentale solo l’annualità 2024
Le integrazioni non operano ai fini iva.
Il pagamento sui maggiori redditi concordati sono tassati con il versamento di un’imposta sostitutiva che varia dal 10 al 15% in base agli indici ISA di ciascuno. Tali maggiori redditi concordati, non subiscono la tassazione progressiva, sommandosi agli altri.
Ossia la tassazione per gli anni 2024 e 2025 avverrà su quanto dichiarato per l’anno di imposta 2023 alle aliquote di legge. La differenza con imposta sostitutiva come sopra spiegato.
Eventuali maggiori redditi conseguiti non saranno tassati ai fini delle imposte dirette, ma chi lo vorrà potranno essere presi a riferimento solo per il versamento ai fini contributivi
Per i periodi per i quali si è aderito al concordato si è esclusi dagli accertamenti induttivi di cui all’art. 39 D.P.R. 600/1973.
Questo non evita possibili controlli sulla corretta tenuta della contabilità.
In questi casi, solo il superamento di riprese fiscali in misura superiore al 30% sul valore dichiarato, può comportare la decadenza dal concordato.
Sempre per coloro che aderiscono al concordato, è data possibilità di “ravvedere” i periodi di imposta pregressi dal 2018 al 2022, applicando ai valori accertati negli anni un incremento variabile da 5 al 50% (in base agli indicatori ai fini ISA).
Tali maggiori redditi, così ottenuti, saranno assoggettati ad un’imposta sostitutiva variabile dal 10 al 15% (sempre in base agli indicatori isa per annualità)
Sugli incrementi a fini irap si verserà il 3,9%
Il minimo di imposta sostitutiva da versare non potrà risultare inferiore ai 1.000 euro per annualità
Il pagamento dei ravvedimenti scadrà al 31 marzo 2025:
in unica soluzione o in 24 rate mensili di pari importo, maggiorate di interessi calcolati al tasso legale vigente
Dopo il pagamento della prima rata le rate successive, se pagate prima della scadenza della rata successiva, non comportano la decadenza del concordato.
Anche per questi anni non potranno essere eseguiti accertamenti induttivi da parte dell’agenzia, ma solo i normali controlli di routine
Scopo del concordato è:
primo: fare cassa certa su valori già oggi conosciuti
secondo: dedicarsi alle verifiche di coloro che non hanno aderito, riducendo i soggetti accertabili
Al momento i termini per aderire al concordato scadono al 31 ottobre 2024. Data limite per la presentazione della dichiarazione dei redditi del 2023.
Salvo proroghe dell’ultimo minuto, come richiesto dalla nostra categoria professionale, qualora la dichiarazione dei redditi del 2023 fosse già stata presentata, è possibile ripresentare una dichiarazione correttiva nei termini.
Non scendiamo in ulteriori particolari per non appesantire la circolare.
Chi fosse interessato può contattare i nostri professionisti per un esame più approfondito della loro posizione fiscale.
Nuove regole bilanci abbreviati e micro con decorrenza presunta dal 2024 per i soggetti che chiudono il bilancio nell’anno solare
L’art. 16 del D.Lgs. n. 125/2024, Decreto che ha introdotto novità sulla rendicontazione societaria di sostenibilità, è intervenuto anche in materia di soglie dimensionali rispetto alle quali verificare la chance di redazione del bilancio in forma abbreviata e micro ovvero l’obbligo di bilancio consolidato.
Valori vecchi e nuovi in vigore dal 1 1 2024:
bilanci in forma abbreviata:
l’attivo patrimoniale passa da euro 4.400.000 ad euro 5.500.000
i ricavi delle vendite passano da euro 8.800.000 ad euro 11.000.000
invariati gli occupati nell’esercizio ……. fino a massimo 50 unità
bilanci micro per le mini imprese, passano da:
un attivo patrimoniale di 175 mila euro a 220mila
un volume di ricavi massimo di 350mila a 440mila euro
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